Se fosse stato un incontro di boxe, la Juve avrebbe vinto ai punti. Non fosse altro per la gara di Alex del Piero: due gol, ha illuminato il gioco con una serie di assist, ha saltato più volte l’uomo, ha difeso la squadra quando era in difficoltà.
Il capitano segna il primo gol su rigore al ’18. E nella prima parte del match è lui a dare inizio alle azioni pericolose. Prima con un cross diretto a Matri, che cerca, senza riuscirci, di anticipare Silvestre. Poi da fermo, con una punizione pericolosa non raccolta in area. Riceve le giocate verticali di Felipe Melo, Marchisio ed Aquilani. Al ’33 salta con un tunnel Ledesma e lancia in diagonale Marchisio, che però non controllala palla. Al ’37 trova il tap-in vincente su un cross di Krasic svirgolato da Silvestre. Alla fine del primo tempo il risultato è 2-0, doppietta del capitano.
La Juve gioca con personalità. La sintesi della prestazione positiva arriva al ’15 minuto del secondo tempo: otto passaggi consecutivi, senza interruzione, dalla destra alla sinistra del campo, più di mezza squadra che partecipa all’azione. Bonucci e Barzagli non rischiano quasi nulla in difesa. Grosso prova più volte a sfondare sulla fascia sinistra. Krasic tenta la stessa cosa sulla corsia di destra. Matri, invece, è sotto tono.
La beffa arriva nel pieno del recupero del secondo tempo, a conclusione di una mezz’ora in cui la Juve è sembrata senza fiato. Così al ‘35 arriva il primo gol di Gomez, che raggiunge in corsa un cross basso di Berghessio, entrato al posto di Izco. A questo punto la Juve soffre, troppo. Sul cross di Lodi Sorensen non stacca e per fortuna Spolli non conclude a rete. Insiste ancora il Catania: Gomez cerca di farsi largo tra le maglie bianconere a ridosso del vertice dell’area di rigore ma viene rimpallato.
La partita è un ping pong. Da una parte il Catania preme, dall’altra la Juve riparte in contropiede. Toni non approfitta di una ripartenza, sbagliando il passaggio d’appoggio per Krasic.
Siamo al ’44. Qualche minuto dopo, il guizzo di Gomez è fermato con un fallo da Felipe Melo. È il preludio al pareggio. Lodi batte la prima punizione, ma l’arbitro chiama un fallo di mano di Felipe Melo. La distanza dalla porta si riduce e Lodi questa volta non sbaglia. La partita finisce 2-2. La Juve resta a sette punti da quel quarto posto stregato. L’ appuntamento, però, è rimandato alla prossima di campionato proprio contro Lazio, quarta e con sette punti di vantaggio dai bianconeri.
Luigi Serenelli