L’accostamento alla panchina bianconera sembra essere gradito ai 2 diretti interessati, che continuano a non smentire. Ma, in realtà, ci sono diversi buoni motivi che rendono improbabile il loro approdo nella società di Corso Galileo Ferraris.
Capitolo Roberto Mancini
Punto primo: l’attuale allenatore del Manchester City ha ancora un anno di contratto con i citizens. Lo sceicco Mansur gli garantisce un contratto faraonico (da oltre 3,5 milioni di euro a stagione) e in due anni gli ha comprato giocatori per oltre 200 milioni di euro. I due Tourè, Balotelli, Dzeko, Lescott, Silva, Milner, Boateng, Kolarov, solo per citarne alcuni. Il buon Roberto “crede” nel progetto degli sceicchi, è trattato come un re, nonostante i risultati non certo all’altezza delle spese effettuate, e non ha alcun motivo di spostarsi da Manchester.
Punto secondo: l’unica possibilità di non vederlo più sulla panchina del City è che venga allontanato dalla stessa dirigenza. In effetti, Mancini, lo scorso anno ha mancato la qualificazione alla Champions League, e quest’anno è riuscito nell’ardua impresa di farsi eliminare dall’Europa League dalla Dinamo Kiev agli ottavi di finale. In Premier è in piena lotta per il quarto posto, non è mai stato in corsa per il titolo e ha raggiunto solamente la finale di FA Cup, al termine di un derby con lo United nel quale la porta di Hart sembrava stregata per i red devils. Tutto questo non avendo ad inizio stagione limiti di budget per acquistare giocatori, molti dei quali ha scelto personalmente. Siamo sicuri che alla Juve, dove quest’estate si dovranno fare massimo 3-4 acquisti mirati, sia giusto chiamare Mancini?
Punto terzo: i risultati di Mancini come allenatore non sono mai stati entusiasmanti. Allenando squadre di primo livello come Fiorentina, Lazio e Inter ha vinto 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane e 2 Scudetti (tra l’altro i 2 post “calciopoli”, quando la serie A era ancora sconvolta dalle vicende dell’estate 2006). In Champions ha spesso collezionato figuracce e ormai sono almeno 7 anni che non si ritrova ad allenare una squadra di non primissimo livello, quale è la Juve attualmente.
Capitolo Walter Mazzarri
In realtà il grintoso Walter ha sempre ottenuto ottimi risultati in tutte le squadre dove ha allenato. Ha riportato il Livorno in serie A, ha salvato miracolosamente più volte la Reggina dalla retrocessione, ha espresso buon gioco con la Sampdoria ed è il principale artefice del miracolo Napoli nella stagione in corso. Proprio per questo motivo ha senso che l’ardito allenatore livornese abbandoni un progetto nel quale De Laurentiis l’ha coinvolto da protagonista?
A Napoli è amato e osannato, con ogni probabilità potrebbe giocare la Champions League, ha un contratto che lo lega alla società partenopea per altre due stagioni e il presidente gli ha già promesso un succulento rinnovo con adeguamento dell’ingaggio. C’è qualche ragione che lo potrebbe far spostare dal capoluogo campano? Non sembra e a sostegno di questa tesi ci sono le dichiarazioni dello stesso De Laurentiis che ha recentemente dichiarato Mazzarri inamovibile dalla panchina azzurra.
Nonostante, quindi, la grande risonanza che tutti i media hanno dato a queste due ipotesi come probabili successori di Del Neri alla guida della Juventus, non sembrano due piste facilmente percorribili o quantomeno sensate per il rilancio bianconero. Mazzarri o Mancini dunque? No, nessuno dei due.
Enrico Turcato