La reazione dei bianconeri nella ripresa, dopo un primo tempo decisamente grigio, ci dice qualcosa di importante anche sul piano del gioco. Il tridente largo – che con le sue ripartenze veloci aveva regalato i tre punti a Roma – oggi è parso inadeguato alla situazione. Matri nel corso della prima frazione è stato troppo spesso in balia della difesa genoana, lasciato da solo a battagliare contro tre-quattro avversari. Certo la presenza di Krasic e Pepe larghi, a cui si sono aggiunte spesso le sovrapposizioni di Traorè e Motta, ha garantito numerosi cross, oltre a diversi calci d’angolo. Ma i traversoni non potevano essere sfruttati dal centravanti ex-Cagliari, accerchiato da maglie rossoblu e privo anche dell’appoggio dei centrocampisti centrali.
Le cose sono migliorate già ad inizio secondo tempo, quando a turno Pepe e Krasic hanno garantito maggiore appoggio a Matri, come in occasione del primo gol juventino. La svolta poi è avvenuta con l‘ingresso di Toni e il passaggio al modulo a due punte. Improvvisamente i cross dal fondo e dalla trequarti hanno iniziato a creare maggiori difficoltà ai difensori genoani. Inoltre sono aumentate le alternative al gioco sulle fasce, grazie alle sponde e alle verticalizzazioni del duo d’attacco. Insomma, probabilmente il modulo con i due esterni e il centravanti unico può pagare in trasferta, quando la squadra sfrutta le azioni in velocità, ma non è sufficiente quando bisogna costruire la manovra.
Messa a referto un’altra prova da campioncino di Alessandro Matri, veniamo ai punti dolenti. Su tutti l’ennesima giornata difficile per Marco Motta, impreciso in fase offensiva, in affanno dietro, beccato spesso dai tifosi nel corso del match e fischiato sonoramente al momento della sostituzione. Probabilmente questo era l’ultimo appello per un giocatore che pare in difficoltà anche psicologica. Un cambio di ambiente parrebbe giovare sia alla Juventus che all’esterno ex-Udinese. Altra prestazione non impeccabile è stata quella dei tre centrali di centrocampo, forse anche loro penalizzati dal modulo. Raramente il trio Melo-Aquilani-Marchisio ha appoggiato l’azione offensiva, mentre spesso non ha funzionato da cerniera tra mediana e difesa, lasciando troppo spazio alle sortite genoane.
Grazie all’exploit di oggi, la Juventus vince per la prima volta in stagione la terza partita consecutiva in campionato. Altro segnale positivo è il fatto che non c’è stato calo di tensione dopo l’importante vittoria di Roma – come invece era accaduto in passato dopo i successi con Udinese, Milan, Inter, etc…. Piccoli segni di riscatto, che contribuiscono a tenere vivo il sogno Champions League.
Marco Billeci