Il pilastro, la bandiera, l’uomo, il giocatore, in una parola Clarence Seedorf. Per l’olandese si avvicina la scadenza del contratto, a giugno deciderà se restare e continuare a combattere per il Milan o se orientare la sua professionalità e le sue innegabili doti da trequartista altrove.
Inutile dire che non solo al Milan, ma a tutto il calcio italiano verrebbe a mancare uno dei giocatori più corretti e decisivi del campionato, soprattutto nelle ultime gare. Criticato troppo spesso da chi si sente investito di qualche strano potere, da chi non perdona un momento no, da chi pensa che con critiche e insulti gratuiti si possa fare il bene della squadra, da chi insomma si ostina a chiamarsi “tifoso”, Clarence non si è mai abbattuto, anzi, si è fatto scivolare addosso tutto con la classe che lo contraddistingue, limitandosi solo a poche secche parole in risposta a pesanti accuse.
Ora Seedorf è ufficialmente tornato, soprattutto le ultime due partitre ne hanno dato la conferma assoluta. Il centrocampista illumina il gioco, conclude rimedia agli errori altrui e fornisce assist perfettamente piazzati. Nessun segno o accenno di scorrettezza. Un grande uomo prima di tutto, un grande uomo che non parla del futuro, che preferisce vivere al presente e lavorare per quella che adesso è la sua squadra, un grande uomo che non riesce a trattenere le lacrime dopo l’eliminazione dalla Champions.
Speriamo solo che il Milan sia consapevole di questo diamante, grezzo e stra-lavorato allo stesso tempo e che non si lasci sfuggire un altro super uomo. Una stagione ancora Clarence, su… Per la pensione c’è tempo.