Il Grifone plana a Fuorigrotta

Arrivano i cugini genoani al San Paolo, squadra con la quale siamo gemellati fin dal 1982, una fratellanza che ha superato indenne la serie C e un derby promozione nel 2007 quando lo 0-0 a Marassi sancì la conquista della Serie A per entrambe le formazioni. Ma da il Napoli della gestione De Laurentiis non ha mai battuto i rossoblù a Fuorigrotta dove in questi ultimi anni al di là della festa sugli spalti ci è rimasto ben poco di cui essere contenti. In questa stagione nella gara di andata fu sfatato il tabù Marassi, resta quindi da superare quello casalingo contro la formazione di Mister Ballardini, e attenzione proprio a lui che ci ha sempre creato più di un grattacapo fino dal primo incrocio anni fa nei playoff di C contro la sua Sambeneddettese di Amodio, Cigarini e Bogliacino.

Il Genoa che arriva al San Paolo sarà privo dei suoi due cardini del centrocampo, degli uomini che hanno guidato la riscossa del Grifone dalla C alla A, ovvero Milanetto e Marco Rossi, e si tratta di assenze pesanti, più di quelle dei pur temibili Dainelli e Palacio. E se è vero che il Genoa vuole a tutti i costi affondare la Samp nel derby della prossima settimana, è altrettanto vero che sarebbe stupido sottovalutare le motivazioni dei rossoblu che nelle ultime settimane sono apparsi in crescita, con Ballardini in primis che si gioca la conferma in panchina, quindi attenzione massima alla formazione genovese che si schiererà probabilmente con Eduardo tra i pali, davanti a lui linea a quattro con Mesto e Criscito terzini, e coppia di centrali Kaladze-Moretti (entrambi mancini, potrebbero avere difficoltà). A centrocampo la coppia centrale sarà composta dal rientrante Kucka (classe ’87, slovacco che bene ha impressionato finora) e Rafinha inedito nel ruolo di interno lui che nasce esterno offensivo, sugli esterni Konko a destra e Antonelli a sinistra, davanti in coppia l’ex Floro Flores con Paloschi.


Una squadra abbottonata insomma che verrà a giocare di rimessa provando a far valere la superiorità numerica sugli esterni, al Napoli il compito di far saltare i meccanismi difensivi del Genoa.

Andrea Iovene

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