“Il fair play finanziario fa male all’Italia, non ci potranno essere più i mecenati che intervengono con i loro capitali. Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà e non hanno agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall’Uefa. Il Real fattura 450 milioni, il Barca 430, il Manchester 360, il Milan 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile“. E’ duro Adriano Galliani nei confronti del fair play finanziario voluto dalla Uefa e applaude all’investimento degli stranieri nelle società di calcio italiane, visto l’imminente ingresso ufficiale di DiBenedetto nella Roma.
“Siamo in un mercato aperto, ormai in Inghilterra le big five (Manchester United, Chelsea, Liverpool, Arsenal e Manchester City, ndr) sono di investitori stranieri non inglesi, ben vengano anche in Italia. Desidererei, però, che ci fossero regole uguali per tutti, altrimenti si tratta di concorrenza sleale. Venti anni fa il Milan fatturava più del Real, oggi la metà. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero“, ha detto ancora Galliani, che alla domanda su Cristiano Ronaldo ha detto che preferisce pensare al presente.
Inevitabile parlare anche della lotta per lo scudetto: “Vedo ottimi allenamenti, sono tre settimane che vengo a vederli e noto una squadra molto concentrata, che sta bene. Le gare si possono vincere o perdere, ma gli allenamenti li stiamo facendo bene. Lotta con il Napoli? Non mi piacciono le previsioni, qualunque cosa succede in questo weekend rimarremo comunque in testa. Sono oltre 20 gare consecutive che siamo in testa, dobbiamo riuscire a reggere fino alla fine“.
Su Ibrahimovic: “Anche lui l’ho visto bene in allenamento come l’avevo visto bene domenica sera. Abbiamo fatto il ricorso, adesso aspettiamo il giudizio. Se l’ho sgridato? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere“. Solo elogi, invece, a Cassano neopapà: “L’allenatore gli ha detto che se avesse voluto poteva andare a dormire vista la nottata, invece lui ha voluto fare l’allenamento. Gli ho fatto i complimenti e gli auguri“. Un ultimo pensiero a Carlo Ancelotti, sempre più lontano da Londra e sempre più vicino a Roma: “Carlo è un mio grande amico, lo sento spessissimo. Ama molto Roma, città e squadra. Ce l’ha nel cuore, ma non voglio infilarmi nel cuore degli altri. Un suo ritorno? Abbiamo un allenatore di cui siamo soddisfattissimi, certo la vita è lunga, ma al momento siamo contenti così“.