E’ l’eroe che non riesce a fiorire fuori dai confini argentini, dato che il suo impatto con l’Europa non è stato positivo. Prima con il Villareal e poi con la parentesi nel Betis, non è riuscito a ritagliarsi uno spazio da protagonista. A nove anni di distanza dall’ultima convocazione, Diego Armando Maradona lo vuole nuovamente nella selección, suscitando un vespaio di polemiche. Ma Palermo ripaga la fiducia del pibe de oro e si riscopre uomo della provvidenza. Al 93′ della partita contro il Perù, penultimo incontro delle qualificazioni, confeziona la rete che consente all’Argentina di rimanere in corsa per un posto al mondiale, strappando così anche il suo biglietto personale per il Sud Africa. Nella terza partita del girone eliminatorio della fase finale, all’80′ arriva l’esordio assoluto a 36 anni in una fase finale di un mondiale e dopo appena 9′ va in gol contro la Grecia per il 2-0 finale.
La decisione di appendere le scarpe al chiodo, precisa lo stesso Palermo, “è irrevocabile”. Intanto “i suoi tifosi” stanno preparando un tributo per la sua ultima partita. Davanti allo stadio Bombonera, verrà eretta una statua in suo onore, alta 3 metri, che lo raffigurerà esultante con le braccia alzate. La statua sarà finanziata con i soldi dei tifosi, circa 100 $ ciascuno, e verrà innalzata a pochi metri da quella dedicata a Diego Armando Maradona. L’affetto del pubblico è la “vera ricchezza” di cui si nutre il vero campione, perché le belle o le brutte giocate si possono anche dimenticare, quello che resta è la fierezza che si mostra nell’indossare “la maglia”.
Alessandro D’Auria