Per Carlo Ancelotti sembrava una stagione ‘fotocopia’ di quella 2002/2003, quando, dopo aver perso il primato in campionato, con sconfitte al limite dell’incredibile, chiuse trionfando con il suo Milan nella finale di Champions League a Manchester contro la Juventus. Da Manchester a Manchester, questa volta Sir Alex Ferguson gli ha tirato un bello scherzetto, espugnando Stamford Bridge e ponendo una seria ipoteca sul passaggio del turno. Giggs crea, Rooney trasforma con un piatto d’oro e ai blues non resta che mangiarsi le mani per le occasioni incredibilmente sprecate da Lampard nel primo tempo e da Torres nella ripresa. Il Niño persevera nell’essere l’ombra di se stesso: costato quasi 60 milioni di euro nel mercato di gennaio, il trend non è cambiato dal deludente Mondiale sudafricano.
Continua, inarrestabile, invece, la marcia di un Barcellona imbattibile: 5-1 nell’andata dei quarti di finale, semifinale già ‘fatta’ con il Real e scontro con Mourinho pronto a rinnovarsi dopo la “manita” del turno d’andata di Liga. Non segna Messi ed è una notizia, ma ci pensano il vice Pallone d’Oro Iniesta e un grande Dani Alves, con una percussione dalla destra, a chiudere praticamente il discorso qualificazione già dopo 34′. Nella ripresa Piqué fa tris e la rete della bandiera di Rakitskiy finisce per fare da apripista a Keita e Xavi. Gli azulgrana continuano, imperterriti e supersonici, a regalare magie europee, fortissimi ed invalicabili. Non ci resta che vedere se, in semifinale, Mourinho riuscirà a riscrivere una storia, già bell’e pronta da inserire negli annali, per il secondo anno consecutivo.
Christian Pradelli