Il campionato di serie A
In un frangente del genere sono i calciatori più rappresentativi, i capitani coraggiosi, quelli che buttano il cuore oltre l’ostacolo e che portano alla vittoria la propria squadra.
Senza un lampo di Del Piero, ad esempio, la Juve non sarebbe riuscita a vincere contro il Brescia. Se Montella non avesse mandato in campo Totti, la Roma non avrebbe racimolato al Franchi neanche quel punticino che tiene viva la speranza champions.
Per quanto riguarda il Napoli, l’uomo della provvidenza è uruguaiano, veste la maglia numero sette, ha dieci anni in meno di Totti e Del Piero, possiede una velocità e una resistenza fuori dal comune e nell’arco di tutti i novanta minuti riesce anche a ricoprire il ruolo di difensore aggiunto quando gli avversari attaccano.
Walter Mazzarri, intervistato da Sky Sport dopo la vittoria sul Cagliari, sa bene che avere Edinson Cavani in squadra è una benedizione: “ Edi ha una resistenza incredibile. Io ho solo il merito di averlo fatto giocare da subito al centro dell’attacco, tutto il resto è farina del suo sacco”.
Anche il presidente De Laurentiis ha parlato del match contro gli isolani e della doppietta che ha consentito a Cavani di pareggiare il lontanissimo record di Antonio Vojak, ventidue reti con la casacca azzurra: “C’è uno spirito di gruppo straordinario. I ragazzi volevano vincere a tutti i costi anche per il loro allenatore che era stato male in settimana. Ora dobbiamo solo giocare al massimo, consapevoli di essere una realtà che continua a costruire qualcosa di importante anno dopo anno. Sono contento per Cavani. Al di là del rigore ha fatto un grandissimo gol, sbloccandosi dopo un periodo un pò così ed eguagliando il record di 22 reti di Vojak”.
A questo ragazzo di Salto, Uruguay, basta solo un goal negli ultimi otto incontri della stagione per diventare il miglior realizzatore di sempre del Napoli.
Chi, alla fine dello scorso agosto, avrebbe mai osato sognare una favola così bella?
Marco Soffitto