Scudetto o Champions? No, come spiegare a suo figlio tutte le “cassanate” combinate in carriera. E’ questa la principale preoccupazione di Antonio Cassano per il futuro, confessata in una divertente intervista concessa al magazine GQ. “Non so che padre sarò ma di sicuro la strada è in salita – ha spiegato l’attaccante del Milan – Presto mio figlio verrà a sapere tutte le cazz… che ho fatto ed essere credibile sarà un casino, ma ci riuscirò“.
“Due cose contano: la prima è l’educazione, la seconda il pallone tra i piedi e il bimbo promette alla grande. Infatti scalcia continuamente di destro e sinistro, buon segno” ha aggiunto Fantantonio. “Io, invece, purtroppo ho avuto un periodo della mia vita in cui la mia testa si rifiutava di crescere: qualcuno tipo Capello provava a metterla a posto ma non c’era niente da fare. Allegri è un bel tipo, sa come prendermi. A Prandelli devo dire grazie. E adesso? Che devo fare? Dobbiamo vincere lo Scudetto“, ha poi sottolineato il barese, che ha pure “dipinto” i suoi personali ritratti di compagni famosi come Ibrahimovic, Gattuso e Pato.
“Ibra è come me, è selvaggio, deve avere qualche nonno di Bari Vecchia mentre Gattuso ormai parla milanese, sono nettamente più terrone di lui. Pato invece è spaventoso: a quell’età non ce ne sono forti come lui“. L’ex Samp ha poi raccontato il suo difficile approccio con Milano dopo il sole e il mare di Genova: “Sono strafelice di essere arrivato al Milan ma vivere qui è dura, mi devo abituare. Mio cugino e mia madre si sono già arresi: dopo tre giorni di nebbia me li sono ritrovati nella casa di Nervi, uno seduto da una parte e uno dall’altra. E vabbè...”. Lui, invece, è ben deciso a restare a Milano e, soprattutto, a vincere il suo primo Scudetto.
(Virgilio Sport)