Il Cagliari delle ultime stagioni ha regalato ai tifosi rossoblu un copione più o meno definito e costante, partenze stentate in campionato, fasi centrali di ottimo livello e quota 40 punti raggiunta sempre abbastanza presto, con la conseguenza di cominciare a parlare d’Europa e di sciogliersi nel finale, con rabbia conseguente per il vulcanico presidente Cellino. Chiaramente anche questa è un’ulteriore motivazione per i rossoblu per fare bene, senza contare il coach Donadoni che terrà sicuramente a fare una bella figura per farsi rimpiangere (cosa che ci pare impossibile a prescindere dal risultato.. ndr).
Passando alla formazione che il Napoli dovrà affrontare, le assenze certe sono quelle di Astori (squalificato) e Nene (infortunato), questo costringerà Donadoni a rinunciare al 4-3-1-2 in favore del 4-3-2-1, il classico “albero di Natale”, con Lazzari e Cossu a supporto di Acquafresca. La linea difensiva, vedrà Ariaudo subentrare ad Astori e fare coppia con Canini, mentre sugli esterni Agostini e Pisano (in dubbio, se non dovesse farcela subentra Perico), in mediana invece certo del posto Conti in regia, sono in tre per due maglie Biondini e Nainggolan e Missiroli, con i primi favoriti.
Il Cagliari ha una fisionomia di gioco definita, un buon giro palla con Cossu terminale ad agire tra le linee per servire la punta o allargare il gioco sugli esterni e favorire gli inserimenti dei centrocampisti, è una squadra che non ama gli alti ritmi di gioco ma che sa rendersi molto pericolosa in contropiede e anche nei tiri dalla media e lunga distanza con Conti e Lazzari. Di contro Biondini e Nainggolan non sono schegge in quanto a velocità e la coppia centrale Canini–Ariaudo è molto abile nel gioco aereo ma con grandi limiti di mobilità contro velocisti puri come Lavezzi, Zuniga o lo stesso Cavani.
Andrea Iovene