Andrè Schürrle, l’estro di Magonza

Se l’anno scorso, con 33 presenze e 5 gol era stato il suo primo anno da professionista, quindi un esordio in Bundesliga più che convincente, la stagione incorso è l’anno della consacrazione per Andrè Schürrle. La retrocopertina del nostro magazine è tutta per lui.

E’ l’uomo che in campo fa la differenza e solleva la squadra nei momenti bui. Domenica ad Amburgo è stato lui il trascinatore del club di Magonza, con 2 gol ed un assist  ha catapultato nuovamente la sua squadra al terzo posto, sfruttando così al meglio lo scivolone del Bayern ad Hannover. Nel primo gol della serata, quello del momentaneo pareggio nel secondo tempo, nasce da un suo cross basso  proveniente dalla sua fascia di competenza, la destra,  per servire il compagno d’attacco al centro dell’area, ma invece trovare l’impatto con il compagno trova la deviazione vincente del difensore dell’Amburgo che spiazza il proprio portiere. Il secondo gol di Shurrle, nasce da un capovolgimento di fronte che trova disorientata la difesa dell’Amburgo in piena trazione offensiva, ben lanciato dal compagno Polanski, Andrè toglie il respiro all’ultimo uomo della squadra avversaria, si divora la metà campo, dopo oltre trenta metri di scatto si presenta lucido sotto la porta avversaria, e con la freddezza del pistolero western, deposita la palla in rete  per il 3-2. Orami padrone della fascia destra, suggella la sua migliore prestazione in stagione, servendo l’assist per il 4-2 finale. La partita di Amburgo ha messo in mostra tutto il potenziale del centrocampista della Renania, che nonostante la sua altezza (1,83 cm) ha uno scatto formidabile, crea sovrapposizioni, segna (12 gol in campionato in questa stagione) e fa segnare. La capacità di fintare con il corpo per liberare il destro, e tutto viene eseguito in velocità, svariando su entrambe le fasce, il movimento da seconda punta, ripartenze da trequartista, favoriscono i suoi inserimenti con la palla nella metà campo avversaria.

Il ventenne Schürrle è uno dei primi figli della Germania riunificata inseguito alla caduta del muro di Berlino, ha iniziato a giocare nel club della propria città natale, il Ludwigshafen SC, per passare al Mainz nel 2006, a 16 anni.  Il giovane talento tedesco deve tutto all’uomo che lo ha lanciato fin dalla squadra primavera, ovvero all’attuale allenatore Thomas Tuchel,  capace di trovare nell’albero di natale ancelottiano (4-3-2-1 la ricetta giusta per equilibrare il sorprendente Mainz,  che centra sette vittorie consecutive nelle prime sette partite, impresa riuscita in passato solo a Bayern ed Kaiserslautern. Dopo dieci presenze nell’Under 21 debutta in nazionale maggiore il 17 novembre scorso nell’amichevole Svezia-Germania.

Il  Bayer Leverkusen quest’estate ha giocato in anticipo rispetto alla concorrenza, in virtù di un accordo già ufficializzato con il club della valle del Reno,lo  ha già sottoscritto per una cifra intorno ai 10 milioni. Il calcio tedesco tutela i suoi prodotti nell’autarchia del suo campionato, limitando possibili danni da una speculazione estera e monitorando da vicino uno dei futuri protagonisti della sua sempre più giovane nazionale.

Alessandro D’Auria

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