“Sono tanti i bei ricordi di una storia molto lunga che si affollano nella mente, non ce n’è uno un particolare. Davanti a me non ci sono altri 25 anni, ma quasi il doppio”. E’ un Silvio Berlusconi gran mattatore, quello che ha accolto domenica sera oltre 700 invitati rossoneri al Teatro Manzoni di Milano per la festa dei 25 anni alla guida del Milan: “Adesso altri 25 anni che devono fare il paio con i primi”. Un quarto di secolo degnamente rappresentato da numerose stelle, del presente e del passato, che hanno arricchito una serata di gala e di tanti, bellissimi ricordi.
Van Basten, Savicevic, Cafu, Dida, Boban, Baresi, Maldini, Tassotti, ma anche Ancelotti e Sacchi. “Sono stato il fratello maggiore di tutti, poi il padre, quindi non posso avere preferenze”, ha spiegato il patron rossonero. Tutto cominciò con Arrigo Sacchi che “faceva giocare bene il Parma che non aveva i nostri giocatori. Quindi ho detto: col Milan farà molto meglio, e così è stato”. Il ricordo più bello? “Barcellona 1989, la prima vittoria in Coppa dei Campioni. C’era stata la traslazione ‘biblica’ di 80mila tifosi del Milan al Camp Nou e alla fine della partita si accesero migliaia e migliaia di luci che trasformarono lo stadio in un teatro straordinario. Fu la mia prima emozione per una grande vittoria”.
C’è spazio anche per l’attualità, per il pareggio con il Bari e per la follia di Ibra: “Ho visto il secondo tempo, siamo stati molto sfortunati e forse ci sarebbe da recriminare su certe decisioni della terna arbitrale ma il calcio è bello anche per questo, dà spunto per le polemiche anche se io non le ho mai fatte. Che giornatona, comunque… pari col Bari e perso Ibra per l’espulsione. Zlatan ha dato così tante prove di essere un campione che nessuno può dubitare che lo sia davvero”. Da follia a follia, ecco la reprimenda a Gattuso dopo l’espulsione in Champions con il Tottenham per la testata a Jordan: “Noi siamo buoni, ma ogni tanto ce ne fanno di così grossi che perdiamo la testa”.
Grande stima per Allegri: “A me sembra sia all’altezza di altre formazioni del Milan. Ci vuole tempo per integrarsi, per capirsi ma siamo in testa alla classifica, abbiamo sbagliato una partita in Europa ma c’è la possibilità di continuare a centrare grandi successi e grandi traguardi. Si è integrato bene nello stile Milan, ha un rapporto sportivo con i giocatori ottimo e rappresenta bene il Milan nei contatti con la stampa. Credo che possa pensarsi per lui un futuro qui, coronato da tanti successi”. Chiosa sul mercato, passato e futuro: “Sono ancora addolorato per la partenza di Ronaldinho, è una cosa che mi è dispiaciuta molto. Kakà? Se ci fosse una possibilità, noi lo accoglieremmo a braccia aperte. È un grande, anche come uomo“.
In definitiva, la missione resta la stessa del 1986: “Andare in campo, essere lì sempre con la voglia di essere padroni del campo e del gioco, di comportarsi lealmente e mettere in campo un gioco spettacolare, per segnare, segnare e segnare, prendendo meno gol di quelli che facciamo. Dobbiamo essere sempre protagonisti in Italia e in Europa”.