Il 6 aprile del 2005 è ancora Euroderby, un revival della stagione 2002-03, ma questa volta la vittoria vale l’accesso alle semifinali. Il Milan arriva con il favore dei pronostici, perché ha quel “pedigree” europeo che all’Inter di Mancini ancora manca. Là davanti c’è Crespo, mattatore negli ottavi contro il Manchester, insieme a Kakà e Sheva, ma il primo goal arriva da qualcuno da cui non te lo saresti aspettato …
Fino al 45’ del primo tempo l’Inter ha la supremazia del gioco, ci vuole un Dida formato “Superman” che salva prima su una punizione di Mihajlović , andando a deviare in angolo una palla destinata all’incrocio dei pali, poi su una conclusione al veleno di Cruz, per far rimanere la partita a reti inviolate. Nel minuto di recupero concesso dell’arbitro Sars il Milan si sveglia e passa in vantaggio con un colpo di testa imperioso di Jaap Stam che si insacca nell’angolino alla destra di Toldo.
La ripresa riecheggia l’ultimo giro d’orologio del primo tempo. Subito il Milan si rende pericoloso con l’asse Kakà-Sheva che, solo davanti al portiere, manca l’impatto con il pallone. C’è solo una squadra in campo, ora l’Inter è tramortita, sfiduciata, delusa. Venti minuti dopo l’occasione mancata, Sheva devia di testa la punizione di Pirlo, e il Milan si porta sul definitivo 2-0. Seguono il palo di Stankovic e il miracolo di Toldo sullo stesso Sheva. Il ritorno sarà la partita dei fumogeni, delle bottigliette,del 3-0 a tavolino, ma poco importa, il 6 aprile il Milan batteva l’Inter in un Derby speciale, uno di quelli che non valgono solo per il romanticismo che porta con sè la stracittadina, ma perché rappresenta un crocevia per la stagione, un po’ come quello del prossimo sabato.
La storia, si sa, è maestra di vita e spesso si ripete. Come Stam sorprese tutti con quel goal al 46’, Thiago Silva promette di provarci: “Potrei essere io a fare il gol decisivo”. E poi, proprio come nel 2005, in attacco dovrebbe giocare il numero 7…