Secondo le indiscrezioni di questa mattina, ieri a Milanello l’aria era tesa, pesante. La squadra non ha ben accolto la decisione della società che, dopo la disfatta di Verona, ha ordinato il ritiro punitivo con data da destinarsi. I giocatori non hanno compreso il valore di una maglia come quella del Milan e l’unica preoccupazione al momento è battere l’Atalanta. Non per la classifica o rialzare la testa dopo le ultime uscite, ma per interrompere la permanenza a Milanello. Davvero incredibile, a dimostrazione che il gruppo non è consapevole di ciò quanto sta accadendo. Il Milan non è una semplice società sportivo, ma un’azienda che per anni è stata sul tetto del mondo.
Serietà e professionalità non sembrano peculiarità di questa squadra, perché non rendersi davvero conto della situazione attuale non è accettabile. Ieri l’amministratore delegato rossonero Marco Fassone ha sottolineato che anche una vittoria contro l’Atalanta non potrebbe bastare per la fine del ritiro. Gattuso ora ha l’arduo compito di trasmettere la sua cattiveria agonistica ai suoi calciatori, perché il problema è proprio lì, nella testa. E’ anche vero che pochi dei componenti di questo Milan hanno precedentemente indossato maglie così pesanti. Forse il solo Bonucci, ai tempi della Juventus, ha compreso il significato.
La società, in questa circostanza, è stata chiara. Il ritiro è stato ordinato perché trasferte come quelle di Verona non possono più accadere per uno dei club più blasonati del mondo. Non si può ancora sapere se tale decisione sarà servita o meno al Milan, ma i malumori potranno essere lo stimolo che spinga i giocatori a dare tutto per la maglia perché, dolente o nolente, il Diavolo deve tornare.